PREMESSA

L'art. 1 dello Statuto del CAI

“Il Club Alpino Italiano.. ha per iscopo l'alpinismo in ogni sua manifestazione, la conoscenza e lo studio delle montagne, specialmente di quelle italiane, e la difesa del loro ambiente naturale”

 

Il CAI come Associazione Ambientalista di Interesse Nazionale (anzi, la prima!)

Il D.M. del 1987 ha riconosciuto il Club Alpino Italiano quale Associazione di protezione ambientale (assieme a Legambiente, LIPU, TCI, e altre).

In realtà, il Club Alpino Italiano (CAI), fin dalla sua fondazione nel 1863, si è proposto il compito di diffondere la conoscenza e l'interesse per i territori montani (Alpi, Prealpi, Appennini e catene montuose delle Isole), riconoscendo la loro importanza sia per i valori scientifici custoditi nei suoi molteplici ambienti naturali, sia per i valori culturali e storici espressi dal suo paesaggio e dalle testimonianze antropiche connesse. Conoscere, frequentare e preservare le montagne e difenderne l’ambiente sono i predicati su cui si fonda l’identità del Sodalizio.

 

LA  T.A.M.

T.A.M.: Cosa significa?

TAM è l'acronimo di Tutela Ambiente Montano.

E' un ORGANISMO TECNICO  del CAI costituito da una Commissione Centrale, da Commissioni Regionali (in tredici Regioni) e da Gruppi Sezionali (in altre Regioni).

La Commissione Centrale fu costituita nel 1984 in sostituzione della precedente Commissione Protezione Natura Alpina

 

T.A.M.: cosa fa?

Le parole d'ordine della Commissione Centrale Tutela Ambiente Montano del Club Alpino Italiano sono: “conoscere, amare, difendere l'ambiente montano considerato in tutti i suoi aspetti naturalistici, antropici e culturali”.

In altre parole, essa è impegnata per la tutela dell'ambiente montano e per sviluppare una adeguata cultura della montagna, la promozione e la diffusione dei valori dell'ambiente, dei suoi punti di forza come delle criticità. Essa si rivolge ai soci con la richiesta di collaborazione attiva, di diffusione con il proprio esempio del rispetto delle bellezze del paesaggio, dell'amore per la flora e la fauna, di attivazione per un impegno fattivo di conoscenza e protezione dell'ambiente circostante.

Per far fronte agli impegni nei confronti dell'ambiente e del territorio montano, il CAI ha fissato le linee di indirizzo e di autoregolamentazione nel Nuovo Bidecalogo  (Brescia 1981 e Roma 1986).

 

IL BIDECALOGO

 

Esso è costituito di 20 punti, 20 “canali” attraverso i quali la conoscenza e la cura dell'ambiente montano e naturale in genere devono indirizzare l'attività e le scelte del CAI a tutti i livelli: la tutela integrale dell'alta montagna,  la regolamentazione dei sistemi viari, dei mezzi di salita artificiali, la tutela del patrimonio forestale, delle tradizioni locali, della flora e fauna (intesa anche come attività zootecnica), e molto altro.

Alle regole sancite devono ora corrispondere una sensibilità e una coscienza morale adeguate, unitamente ad un comportamento univoco e responsabile dei soci e frequentatori della montagna.

 

Definizioni e descrizioni tratte da:

- I Quaderni TAM del Club Alpino Italiano 1

Approfondimenti:

sito web T.A.M.

Nuovo Bidecalogo

                

 

 


C.A.I. - Club Alpino Italiano


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